sabato 17 settembre 2011

Trieste e una donna

 

Trieste mi porta una ragazza in dote, una "mula" di belle forme, scure curve tagliate e levigate dal mare. Trieste e una donna nel mio ricordo di lacrime amare. Ma che settembre strano è questo mio, acceso di sole e di vento mentre nel cuore mi sento novembre, così solo, così piccolo senza di te. E lei cosa vuoi che possa fare se io nel cuore ho ancora te? C'è come un blocco psicologico: lei mi dà amore, io invece quel poco che ho lo riverso ancora su di te, anzi sul tuo ricordo che ogni giorno sbiadisce un po’ di più.

Trieste e questa ragazza dagli occhi chiari e puri, limpidi, annacquati. Il vento mi porterà via, almeno mi trascinasse via, lontano, dove non ci sono più i pensieri e le donne che tradiscono le promesse. Le donne come te, che poi chiamarle donne non è neanche giusto. La mia "mula" sì che si meriterebbe amore ma io che amore posso darle se il mio cuore l’ho venduto ai tuoi occhi assassini? Potessi almeno scordarti, ma io ti amo ancora.  Che strano sentimento: ti odio e contemporaneamente ti amo alla follia. E lei non l’ha capito o forse non le importa più di tanto oppure è come me: mi ama non riamata.

E il tempo non lo so se è una medicina, mi sembra piuttosto che riapra la ferita appena questa tenta di rimarginarsi, è lì con un coltello e mi tortura. Un mazzo di rose rosse gettate in un cestino: ecco come mi sento senza il tuo sorriso. Se tu volessi, dico, se tu volessi... ma ti ho già detto come ti considero e scopro con terrore che i miei pensieri precipitano in un pozzo senza fondo, è come un labirinto e quando sto per arrivare a te c'è un vetro spesso che non mi impedisce di vedere il tuo scherno ma mi ostruisce il passaggio. Così sarei lo straccio, l'uomo scelto solamente per un capriccio, uno di quei rasoi usa e getta che adoperi finché taglia e poi lo butti via. Ma dell'orgoglio tu che mi dici?

Invece lei è così dolce, soddisfa ogni mia voglia. Sai cosa ti dico? Lei mi ricorda me quando ero insieme a te e mi fa un po’ paura questo paragone, mi terrorizza pensare di trattare lei come ti sei comportata tu con me. Lascerò Trieste e la mia "mula": non voglio passare da santo ad aguzzino, non voglio essere come te.

(1989)

FOTOGRAFIA © ZINN