sabato 19 aprile 2014

Il valore delle cose

 

"La colonna rallenta e un compagno ne approfitta per slegare ed aprire il telone. Come assetati beviamo l'aria pura del mattino: poter lavarsi il viso, sciacquarsi la bocca per cacciar fuori la polvere naftosa e bere un caffè, sentire l'odore del pane appena sfornato, vedere il sorriso di una ragazza. Ma questo era una volta e non ne sapevamo il valore: ora mi sembra d'essere inutile come una borraccia vuota". È un giorno di novembre del 1941 quello che Mario Rigoni Stern ricorda in Quota Albania: la traversata da Brindisi è stata particolarmente dura, il mare non era calmo e gli aerei britannici bombardavano le navi. Da Durazzo i soldati vengono portati a Tirana su camion militari. Da lì raggiungeranno Korça in aereo. Sul Pindo la Julia è già in combattimento, il Morbegno e il Tirano sono impegnati sui monti albanesi.

Durante una breve sosta Rigoni Stern, che ha vent'anni e viene dalla tranquilla Asiago, riflette sul valore delle cose: l'aria del mattino, un caffè, il pane fresco, le ragazze per le strade. Tutte cose ormai perdute: ora c'è solo la guerra. Invece delle corse con gli sci, delle uscite a caccia in cerca di pernici o urogalli, di albe ad inseguire le tracce della volpe, di scarpinate verso le malghe, per lui ci saranno i muli e le giberne, il rancio e il fango dell'Albania. Quelle piccole cose sono perdute e pensa quasi con rabbia a quando le aveva e non ne valutava esattamente la portata, le dava per scontate. Dice in parole moderne quello che scrisse Shakespeare qualche secolo prima: "Non si apprezza il valore di quel che abbiamo mentre ne godiamo, ma appena lo perdiamo e ci manca, lo sopravvalutiamo e gli troviamo il pregio che il possesso rendeva invisibile, finché era nostro". È una massima che riconosciamo vera soltanto quando è troppo tardi. Eh sì: "non ne sapevamo il valore". Quando il nostro mondo cambia, all'improvviso o impercettibilmente giorno per giorno, arriviamo a riflettere su quei piccoli dettagli, su quelle abitudini semplici che ci sembravano diritti acquisiti, tanto da non considerarne neppure la loro rilevanza nelle nostre vite.

Come la libertà: spesso ci lamentiamo, ma non dobbiamo scordare che è un bene grande, costato sacrifici e privazioni. La respiriamo a pieni polmoni, come se fosse inesauribile. Solo quando viene a mancare, ci rendiamo conto della sua importanza. Come l’aria…

 

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FOTOGRAFIA © ISTITUTO LUCE

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