sabato 13 gennaio 2018

La mattina, sul balcone


La mattina, quando mi alzo, amo uscire sul balcone e rimanere lì a lungo a osservare la gente, il traffico, le nuvole che cambiano forma e colore nel cielo dell'alba.

Questa mattina, ad esempio, pioveva. Sono uscito sotto un cielo grigio che andava schiarendosi già verso sud, dove l'azzurro a grandi passi si faceva strada lasciando bioccoli di nuvole. Il cielo si rifletteva nelle pozzanghere che riempivano la strada, i cirri sembravano fuggire verso il prato. La gente se ne andava frettolosa verso la stazione sotto gli ombrelli. C'era una ragazza che ne aveva uno meraviglioso, con un grosso fiore rosso stampato. I fari delle automobili si disperdevano in linee gialle sul cellofan bagnato dell'asfalto. Fantastico! Un'aria frizzantina si diffondeva tutto intorno nell'aprile fiorito. La respiravo a pieni polmoni.

Poi, come ogni mattina, quando mi sono stancato di osservare il mondo dal balcone, sono salito sulla balaustra e ho spiccato il volo, mi sono librato a lungo sulla strada, sono andato a curiosare alla stazione. Be', che c'è di strano? Perché quelle facce? Sono un piccione...


2009


cote-d-azur

PABLO PICASSO, “COTE D’AZUR", 1957



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