sabato 7 aprile 2012

Prima di cena

 

È bello cercare tra i ricordi, riscoprire sensazioni, ritrovare emozioni in un libro, in un oggetto impregnato del nostro passato, di attimi di vita. Ed è dolce la nostalgia che prende in questi momenti davanti a un cassetto o a uno scaffale. Ho ritrovato una sua fotografia, non ricordavo quella sua aria impacciata, mi sembrava di averla sempre vista sicura e decisa. Mi sono detto che sarebbe bello vedersi un po', andare al cinema, al ristorante, ritrovarsi, stare insieme, andare a vedere qualche posto originale. Ma lei ora chissà cosa fa e con chi va...

Amare l'amore come stato di vita certamente è una cosa astratta, ma è bello, tra ricordi e nostalgia, vecchie canzoni e vecchie storie che mi fanno pensare a chi ora vive lontano ma ogni tanto si ricorda di me con qualche rimpianto… Ma no, quel che è stato è stato; in mille cassetti conservo ogni pelle che ho cambiato come un serpente e ogni tanto vado a riguardare. E adesso sono qui che aspetto e che cosa aspetto non lo so. E il tempo passa dietro la finestra, il cielo si fa da grigio azzurro e un pallido sole d'autunno cade sulle foglie gialle. Forse aspetto l'amore. Ma quale amore?

Intanto il tempo passa e la sera scende con i suoi passi di dama, si cambierà d'abito dopo il tramonto. Oggi la sento vicina, amica, quasi mi viene d'amarla, questa sera di ricordi. Apro un altro cassetto: trovo le buste e carta da lettera, francobolli da incollare su quelle buste che non spedirò mai. Guardo l'orologio: ho ancora cinque minuti da dedicare ai rimpianti, alle occasioni perdute che mai più ritorneranno; penso che avrò altre occasioni, ne coglierò qual­cuna, qualcuna la perderò e la sera avrò sempre cinque minuti da dedicare ai rimpianti, prima di cena.

 

(settembre 1989)

 

CATHERINE BEYLER, “SOUVENIRS D’ÉCRITURE”

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