sabato 8 dicembre 2012

Antani

 

L’altro giorno stavo aspettando il tram numero 18 in Via Buonarroti. Ero, in pratica, sull’isola pedonale in mezzo alla strada. Un furbacchione, o almeno uno che si credeva tale, rallentò e dal finestrino abbassato mi rivolse la parola: “La supercazzola brematurata ha lo scappellamento a destra o a sinistra?”. Riconosciuto all’istante lo scherzo di “Amici miei”, probabilmente tornato in auge per il risibile film appena uscito che ambienta la storia nella Firenze del ‘400, ebbi la prontezza di rispondere come avrebbe risposto il conte Mascetti: “Antani, come se foss’antani”.

Intanto il “furbetto” aveva passato l’incrocio con il semaforo arancione e una pattuglia di vigili lo bloccò in Piazza Piemonte. Ma giungeva il tram, e ci dovetti salire. Mi appostai sul lato destro, in modo da avere la visuale di quello che stava accadendo all’uomo in automobile – avrà avuto una quarantina d’anni, la barba sfatta, un maglioncino viola alla moda, probabilmente un avvocato. Una vigilessa gli stava elevando la contravvenzione. Passando, dal tram gli sorrisi. Lui ricambiò il sorriso con un’alzata di spalle. La zingarata era forse finita male, ma era riuscita…

 

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UGO TOGNAZZI (IL CONTE MASCETTI) IN AMICI MIEI, 1975

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