sabato 5 gennaio 2013

Nascere

 

È sempre pieno di promesse il nascere – è vero, Ungaretti.

È il fiore in boccio, è la speranza che illumina con i suoi raggi.

Così, in questo anno appena nato, che in poche ore è passato dal sole alle nuvole e poi alla pioggia, guardo le pagine bianche di questo taccuino e mi sorprendo a pensare che ognuna è una promessa, che in quell’apparente nulla in realtà sonnecchiano embrioni di parole che diventeranno frasi compiute, poesie, racconti intessuti di vita e di emozioni.

Perché questo è nascere: venire dal nulla. E rinascere è venire da una parte di sé, rifondarsi su nuove basi, edificare su nuove fondamenta. È ciò che facciamo ogni volta che un nuovo anno si presenta all’orizzonte delle nostre vite: i propositi che formuliamo altro non sono che un tentativo di nascere, di venire da una parte di noi che non amiamo a un nuovo essere.

E se non ci perderemo nel corso dell’anno, se non ci lasceremo distrarre, se sapremo vincere l’ignavia delle abitudini, allora davvero potremo dire di essere nati e vedremo con occhi nuovi quell’alba radiosa.

 

DESCOTT EVANS, “LEAVE MESSAGE”

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