sabato 23 maggio 2015

Quel vestito stampato

 

Devo ammettere di averci pensato anch’io qualche volta: il tema di una poesia di Andrew Motion è che fine abbia fatto un vestito indossato tanto tempo prima dalla donna amata – un vestito che diventa un feticcio, che passa a simboleggiare l’amore com’era nel suo nascere, nel suo primissimo albore fatto di tenerezze e gesti romantici. L’aver scelto una tovaglia che ne richiama colore e disegno è per il poeta inglese un segno dell’antico amore, un risveglio della fiamma mai sopita.

Motion scrive nella sua biografia per il British Council: “Voglio che i miei versi siano chiari come acqua. Nessun linguaggio ornato, solo qualche ovvio accorgimento. Voglio che i lettori possano vedere tutto il percorso attraverso lo specchio della palude. Voglio che sentano di trovarsi in un mondo che pensano di conoscere, e che diventa poi straniero, più carico, più turbato di quello che credevano”.

Bene, Sir Andrew Motion, ci sei riuscito: ho ripensato a quel vestito azzurro riempito di lei, a come si ricopriva della luce d’estate… Sarà diventato stracci per pulire i vetri o è finito nel sacco giallo della Caritas o forse è passato di mano, dopo essere finito in qualche mercatino?

 

2012

 

The Mad Hairdresser study

JACK VETTRIANO, “THE MAD HAIRDRESSER”, STUDY

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