sabato 21 luglio 2012

Lettera non spedita (VI)

 

Carissima P.,

il patto che un giorno noi due stringemmo, o forse è meglio dire il patto che io solo strinsi, sarà ancora valido? Oppure sarà sciolto come si scioglie la cintura di un kimono che ti lascia nuda scivolandoti ai piedi?

Riflettici: nuda tu come la verità, e perdona la metafora un po’ impudica e certo impertinente. Pensa e ripensa la tua vita, cara amica, pensa che la tua rosa vive ancora nel mio vaso, che ogni giorno la curo e la annaffio, e anche questa è una metafora. Chiediti se hai onorato quel patto e, se ancora non lo hai fatto, domandati se sei in tempo per saldare il debito.

Vorrei che questa lettera sollevasse il telo posto sul ricordo, sul passato, come quegli stracci che si posano sui divani, sui tavoli, sulle sedie di una casa che rimane a lungo disabitata per proteggerli dalla polvere.

Confermami, amica mia, che quel patto tra di noi è esistito, che non si è trattato di un sogno che ho fatto in una notte solitaria.

 

JACK VETTRIANO, “IN THOUGHTS OF YOU”

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