sabato 15 febbraio 2014

San Valentino


    Il sole che attraverso le stecche delle persiane guizza nella stanza come un pesce dorato, il vento caldo e forte che soffia agitando le foglie e spazzando il cielo mi hanno messo addosso una frenesia creativa, un impulso fortissimo a creare, ma frustrato dalla confusione dei miei pensieri.  Era però troppo forte la tentazione di questa luce radente sulla scrivania, di queste ombre  geometriche sulle tende e sui mobili. Così ho rovistato tra i miei ricordi, ho esaminato fogli, riviste, oggetti accantonati con la massima cura negli armadi e sugli scaffali. 

    Così racconterò ancora di te alle pagine di un quaderno e tracciare quei segni con la penna, pensieri divenuti parole sarà come solcare il tuo corpo con le mie dita, come quella volta che il sole era a picco e cominciai a recitare Neruda: "Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche, /  tu appari al mondo nell'atto dell'offerta". Metto la tua fotografia nel sospeso e non so che cosa sia tu oggi per me, luce o desiderio o vana speranza, inutile passione. Forse non ho capito, forse ho sbagliato io o erano i nostri caratteri incompatibili eppure capitati insieme.

    Tornare a suonare alla tua porta è solo un sogno o  chissà... forse troverò il coraggio di venire a cercarti. Ma cosa mi spaventa? Io credo che siano tutti questi anni che sono passati: ho paura di trovarti cambiata, ho paura che tu mi trovi cambiato. Non so se tu sei ancora quella ragazza bionda che ha vinto il mio cuore alla lotteria del mare, quella sera che la luna si sdoppiava e parlavamo del Festivalbar che era imminente. Forse quella ragazza bionda era solo un sogno, non mi sembra possibile che tutto sia accaduto realmente.

    Certo, se avessi la tua sicurezza, la tua dolce impudenza, sarei capace di venire sotto casa tua e di gridarti "Vieni giù". Ma io non ho il tuo coraggio, lo sai. Forse ne ho avuto solo quella volta che ti baciai e la conchiglia rosea delle tue labbra era una grotta per ripararsi dalla pioggia, schiacciati contro un portone e ti ho sentita tutta mia, il seno morbido tra noi e i tuoi fianchi ardenti di desiderio, Forse proprio quella volta ti ho perso e non lo sapevo.


(14 febbraio 1990)

 

Betrayed-First Love

JACK VETTRIANO, “BETRAYED. FIRST LOVE”

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