sabato 21 giugno 2014

L’estate del 1982

 

Dal fondo dimenticato di un cassetto saltò fuori una fotografia: Anna! Quanto tempo era passato, quanti anni avevano mutato le vite e la storia... Paolo ricordò subito quando aveva scattato la fotografia: c'era un minaccioso temporale in arrivo, segnalato da nuvole di carbone e il mare era agitato e limaccioso. Trovarono rifugio in un bar poco prima che la tempesta si scatenasse. Ricordava che, dopo che il temporale si fu placato, erano andati al pontile e là, in mezzo al mare, con il vento che scompigliava i capelli, aveva baciato Anna: la sua bocca sapeva di rosa, i suoi occhi erano pieni d'amore.

Paolo riandò subito col pensiero al loro addio, quella stessa estate: Anna cambiava città e lui non poteva seguirla, così legato ai suoi luoghi, agli amici, agli studi, c'erano troppe sensazioni, troppe emozioni che lo trattenevano lì. Era stata una bella estate quella del 1982, con la follia che aveva preso l'Italia per le imprese della Nazionale di calcio trionfatrice del Mondiale spagnolo. Paolo riandò con il pensiero alla notte dell'11 luglio, subito dopo la consegna della Coppa del Mondo nelle mani di Zoff, quelle mani grandi che avevano contribuito alla vittoria che sollevano al cielo il trofeo. E con Anna era sceso in strada, avevano un grosso tricolore e le lacrime agli occhi per la gioia, cantavano a squarciagola "Fratelli d'Italia" e sfottevano i tedeschi che affollavano quella località balneare.

Anna, poco incline alla passione per il calcio, quella volta invece cominciò a scaldarsi durante Italia-Argentina e si scalmanò per i gol di Rossi al Brasile. E al termine della partita si erano abbracciati, la voce roca per il tanto gridare e l'intuizione che ormai era fatta: nessuno avrebbe più potuto fermare gli "azzurri". Paolo ricordava poi le canzoni urlate sulla spiaggia, la sera con gli amici: "Es un sentimiento nuevo che mi tiene alta la vita, la passione nella gola, l’eros che si fa parola…" e le risate ritornando per Viale a Mare ormai de­serto. Ricordava le gite in bicicletta, le serate al cinema all'aperto con le zanzare e Anna che si stringeva a lui.

Paolo sentì la nostalgia prendergli il cuore: non riusciva a staccare gli oc­chi da quella fotografia. E con i ricordi gli sorgevano domande sulla sorte di Anna: si chiese che lavoro facesse, se fosse sposata, magari con dei bambini. E soprattutto si chiese se Anna si ricordasse ancora di lui e di quell'estate.

 

tardelli

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