sabato 7 giugno 2014

Sognando di viaggiare nel tempo

 

Nello studio c'è profumo di lavanda - ne ho raccolto i fiori in un sacchettino, dicono che sia rilassante - e suona il Concerto n. 4 in Re Maggiore dai "Dodici concerti grossi" di Arcangelo Corelli. Dovrei pensare ad alcune lettere da scrivere, ma mi attardo a sbrigare la posta, a curiosare tra i contatti in rete...

E finisce che mi perdo in divagazioni. Se si potesse viaggiare nel tempo, è una cosa che ho sempre pensato, non andrei a osservare i grandi eventi storici ma a vivere le atmosfere, le piccole cose di ogni giorno - si chiama antropologia sociale storica. Camminare per i propilei del Liceo di Socrate, osservando i mercanti nel porto del Pireo; curiosare in un convento medievale, perdendomi tra i vasi dello speziale; passeggiare per le strade di Parigi ai tempi di Madame de Stael; imbacuccarmi sul Lungoneva nella Pietroburgo di Dostoevskij...

E la Vecchia Milano, così come non l'ho potuta vedere, quella degli anni Trenta, quella del boom economico degli anni Sessanta... Quella che insomma cerco di ritrovare quando cammino per le sue vie e mi lascio sorprendere da un giardino che si apre dietro un cancello lavorato in ferro battuto o da un'insegna dal sapore antico. Ci sarà ancora la "Rammendatrice" all'inizio di Corso Garibaldi? Anni fa era in vetrina con le sue uova di legno, aghi e filo, la lente per vederci meglio... Mah, l'avrà soppiantata qualche negozio di ricariche telefoniche. Il progresso!

 

img1876

Nessun commento: