sabato 7 febbraio 2015

Piccola stazione imbiancata dalla neve

 

La nevicata caduta abbondante nella notte dava alla stazioncina un aspetto inusuale. Nel sole del mezzogiorno la neve si stava sciogliendo sui tetti degli edifici che la componevano: il corpo centrale con la sala d’aspetto, la biglietteria, l’ufficio e l’abitazione del capostazione, i due magazzini staccati, uno dei quali conteneva i bagni.

La neve si scioglieva anche suo tetto convessi dei vagoni in disuso fermi da lunghi anni sul binario morto e cadeva a terra con il rumore di una fontanella, di una piccola cascata. Passi pesanti avevano lasciato tracce nel manto bianco attraversando i binari: le impronte si erano allargate con il progressivo sciogliersi della neve.

La campanella annunciò l’arrivo del treno. Una nuvola bianca passò e coprì il sole, subito rinfrescò, sembrava soffiare un vento leggero che prima non c’era. Un minuto dopo la nuvola si spostò e il sole ritornò a splendere. Lontano, velato appena da un’evanescente foschia, il semaforo rosso e l’arco di una galleria: un piccolo ponte come talora se ne vedono nei presepi, realizzati in legno. Anche la stazioncina sarebbe potuta stare in un presepio, con quella sua architettura non proprio tradizionale.

Il treno arrivò con un rumore soffuso, come se fosse attutito dalla neve, il che non era, e, aspettando l'arrivo della coincidenza, faceva le fusa come un gatto nel sole. L’altro treno finalmente si annunciò da lontano: sbucò dal piccolo ponte che sarebbe stato bene in un presepio, fischiò per avvertire i passeggeri arrivati con il primo treno che stavano attraversando i binari e con uno stridio di freni si arrestò nella piccola stazione imbiancata dalla neve.

20 gennaio 1995

 

Train1

FOTOGRAFIA © BILL REVILL

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