sabato 20 giugno 2015

Un moderno Sisifo

 

Mi manchi. Mi manchi da sempre. Mi manchi da una vita. Eravamo insieme e già mi mancavi. Era qualcosa di te che mi sfuggiva, che non riuscivo a comprendere interamente. Neppure quando ero dentro di te ed eravamo una cosa sola fino a sentire le stelle scorrerci per la colonna vertebrale: ci vedevo come da fuori in quella posa francamente un po' ridicola - come se io fossi lì sopra di te e contemporaneamente fuori dal mio corpo che si agitava sul tuo.

Forse esiste un altro luogo, un diverso possibile, un universo parallelo in cui ci amiamo felici e sediamo compunti tenendoci per mano su una panchina, tu con il berretto di lana azzurro, io con la sciarpa e il bavero rialzato. Forse c'è un tavolino di ferro smaltato di bianco che ci aspetta in uno di questi infiniti universi e in un altro un letto di lenzuola candide di bucato profumate di lavanda e in un altro ancora neppure ci siamo mai incontrati.

Perché dev'essere così difficile amarci? Perché sono condannato a spostare il masso del tuo ricordo su per la china della mia memoria come un moderno Sisifo? Perché devo cercarti e ricercarti e poi quando credo finalmente di raggiungerti mi scappi tra le dita, mi sfuggi come la lucertola che abbandona la sua coda e si rintana tra le pietre? Quale dio mi sono inimicato? O quale dea...

 

sisyphus1

IMMAGINE © LITTLEBEBOOP

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