sabato 19 settembre 2015

In coda sulla A4

 

In coda sulla A4 tra Rho e Pero, avanzo a passo d’uomo: la mia auto è inscatolata fra i transfughi che tornano in città la domenica sera. Ripenso a te che ho lasciato lassù, partendo mentre la notte calava: sorridevi alla luce del tramonto di maggio e mi salutavi tra i gerani, riesco a rivedere la scena, la mano destra che agitavi, il bacio che mi hai mandato. Sei una fragrante mela di settembre e odori anche di mare e di conchiglie, hai l’aroma di rose e di gardenie. Perché tu assommi tutti i miei ricordi, perché vivi di tutti i miei sensi e sei i miei viaggi e i miei pellegrinaggi. Così quando percorro strade e fiumi, quando risalgo monti verdeggianti, quando solco quegli infiniti mari è il tuo corpo che navigo e cammino, i suoi avvallamenti, le colline, le sue asperità. le sue depressioni.

Il cielo è un arco blu scuro di navata affrescato di grigie nuvole. Il nuovo clima giunto a primavera accende i colli come sale, li dipinge di collane luminose, fa luce delle chiese, delle torri gialle a mezza costa. Il resto sono solo forme blu disperse nel chiarore lunare. Tu, ignara dei lumini rossi degli stop e del rock duro che mi tiene sveglio, dormirai già? O guarderai il cielo sereno ricordando la giornata festiva, riandando ai nostri discorsi, agli eventi? Ti stringerai nella maglia di lana osservando le stelle tremolare nell’infinito sulle vette, con lo sguardo sognante e una dolcezza nel cuore? Vorrei chiamarti, sussurrarti parole che suonino come gocce di pioggia nella notte o la voce del vento in un giardino, riversarti nell’orecchio le mie emozioni che vengono dal cuore ma non sono altro che parole d’amore.

Invece è tardi, qui nella notte: bloccato in questa periferia urbana, attendo solo che la coda finisca per riprendere la strada verso casa.

 

Fhm

FOTOGRAFIA © FLICKR HIVE MIND

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