sabato 23 luglio 2016

Ho sognato il mare

 

Ho sognato il mare. Era un mare di maggio, mare mosso, mare in contraddizione che si perdeva sulla riva in larghe pozze calde di bassa marea. Ho sognato il mare, quel nostro mare. Dalle parti delle Terme già c’era la gente sulla spiaggia con magliette e giubbetti di jeans, che camminava e discorreva. Due ragazze si divertivano a fare la ruota in quell’acqua bassa, schizzavano riflessi dorati tutt’intorno.

Il vento del mattino accarezzava la baia, agitava il gran pavese colorato steso al di là della spiaggia. Le sue scarpe da tennis bianche e rosa erano appoggiate sulla sbarra dove legano i pattini, un peschereccio indefinito navigava al largo. Nel suono ipnotico della risacca il sole ingialliva il cielo ad Est, le barche rovesciate sulla riva, i riflessi danzanti sulle onde. Il cielo stava per cadere in me o forse solamente si attorcigliava sui miei capelli, sui miei vestiti, sulla mia figura e l'ombra lunga bagnava la battigia. Rimanevo lì come stordito, come se un pugno avesse centrato il mio viso – come il Catullo di Ille mi par esse deo videtur avevo il respiro mozzato, mi sentivo le gambe molli, più non mi reggevo in piedi. Così la bellezza mi aveva colpito, una sera di luglio ormai lontano. Non ho potuto mai dimenticare quei colori, quel suo dolce sorridere.

Credo di averle dato più rispetto di quanto meritasse: il mio errore principale fu quello e lo ammetto. Ma come possono virtù ed amore considerarsi difetti? Avrei dovuto ledere la mia morale? Tra i dubbi neppure oggi lo farei, pur avendo piazzali di alibi per fuggire. Sono sempre il timoroso e il prudente di allora: rischi solo calcolati. Eppure la rispetto ancora; nel ricordo, nel sogno, nella mente. Ero il buon compagno gozzaniano, il good fellow, penso davanti allo specchio inseguendo ricordi nel mattino. La radio passa canzoni come sottofondo: sanno di nostalgia in questa nuova estate. E mi guardo con le guance e il mento insaponato e ricordo il bravo ragazzo che fui, quello che sempre ascoltava, che sapeva far ridere le donne...

Ho sognato il mare ma lei non c’era.

 

Spiaggia

FOTOGRAFIA © ANGIE MACKENZIE

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