sabato 4 gennaio 2014

Mediterranea

 

Marta è proprio una donna mediterranea: il suo sguardo è volitivo e forte, carico di sensualità. Esce dall'acqua e i capelli le si arricciano in gorgoniche spire mentre il suo corpo si riempie di luce per i riflessi di sole che baciano lo specchio di mare della cala. Si siede su una lastra sabbiosa che affiora dalla spiaggia, appoggia le mani più indietro che può e si reclina ad accogliere l'abbraccio del sole; i suoi capelli si asciugano e si lasciano vincere dalla forza di gravità.

Il pomeriggio langue e si trascina via. Marta torna a casa e si fa una doccia: le piace lavare via il sale, massaggiare la pelle con la schiuma profumata. Quando esce dalla cabina della doccia è già calata la sera, una sera calda e odorosa di mare. Marta rimane a osservarla sul balcone, appoggiata all'antica balaustra di pietra che conserva il calore del sole. Un vento leggero, quasi inconsistente, scuote a tratti la chioma arruffata della palma nel giardino; le falene girano impazzite intorno all'esile lume.
   
Marta torna in casa, toglie dal frigo la cena e ne sbocconcella senza voglia. "Se m'innamoro, non mangio" pensa automaticamente. Si vede nello specchio e non può fare a meno di notare quanto sia bella; certi giorni invece nello specchio non trova che imperfezioni: il labbro troppo grosso, il seno troppo piccolo, una ruga d'espressione, gli occhi distanti.

Questa sera invece si trova proprio bella, tonificata. "I bagni di mare irrobustiscono, rassodano" si dice "dovrò approfittarne finché c'è la bella stagione". Si sbuccia una mela e la mangia pensando che fa bene alla pelle, poi torna sul balcone a guardare la gente passeggiare senza meta, le luci delle automobili che intasano le vie del centro.

L'orologio della torre batte mezzanotte. Marta chiude il libro che sta leggendo, spegne il lume e rientra. si spoglia davanti allo specchio alla luce della luna e pensa che domani si spoglierà per il suo amore, chissà se lui la troverà ugualmente bella. Poi si corica abbracciando il cuscino e si sente il petto gonfio d'amore.

 

4 gennaio 1995

 

Saba at the Balcony VI Light Walls

FABIAN PEREZ, “SABA AT THE BALCONY VI”

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