sabato 15 marzo 2014

Dieci anni

 

Sono passati dieci anni. Dieci anni! E noi eravamo adolescenti, agognavamo quel traguardo dei diciott'anni che apre la porta della società. Ha proprio ragione Gozzano: quando si è vicini ai trent'anni è troppo doloroso volgersi indietro, verso un'età che ci pare d'oro, l'età in cui germogliava appena quella gioventù che adesso va a morire. È triste. È troppo triste. Eppure non possiamo fare a meno di pensare ad allora: è un imperativo masochistico che ci spinge ad andare a quei tempi con la memoria, attraverso la subdola ma irrinunciabile mediazione del ricordo.

Dieci anni! Ci sentivamo già grandi, noi allora, pronti ad innamorarci, a caderci tra le braccia e forse non eravamo che bambini. Ci siamo feriti perché non abbiamo saputo distinguere la realtà dal sogno, la verità dalla finzione del gioco e perdersi non è stato altro che venire improvvisamente scaraventati nel mondo degli adulti. Abbiamo fatto tutto da soli: abbiamo aperto noi stessi la portiera dell'auto in corsa, ci siamo sporti incuranti del rischio (o ignoravamo che l'amore comportasse dei rischi - non fisici o almeno non allora - ma psicologici) e siamo caduti, rotolati nella scarpata delle nostre illusioni irta di spuntoni.

Dieci anni fa! Dieci anni della nostra vita senza avere ancora imparato la lezione ( e mai la impareremo, probabilmente) nonostante l'avessimo provata sulla nostra pelle. Imperterriti continuiamo a illuderci e a cadere, per strade diversi, in tempi diversi, diversi noi stessi da quei due ragazzi non ancora ventenni che si amarono nell'estate magica e memorabile di dieci anni fa, mitica come gli Anni Sessanta, culto del ricordo di un'intera generazione.

E noi continuiamo a sbagliare perché ancora ci volgiamo indietro e non sappiamo dimenticare quei due ragazzi di dieci anni fa.

 

29 giugno 1992

 

Young-lovers-kissing

FOTOGRAFIA © ELLIOTT MARGOLIES

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