sabato 8 marzo 2014

La funicolare di Bergamo

 

La funicolare di Bergamo è un piccolo gioiello che affascina i turisti e che rende felici i residenti. Ho davanti a me un piccolo depliant in inglese che ne parla, che racconta di come il progetto di collegare la parte alta della città con quella bassa risalga al 1880 e di come il primo viaggio ebbe luogo nel 1887, il 20 settembre, giornata a cui Bergamo è molto legata, avendogli intitolato la via principale, nota anche come Sentierone. Il collegamento è di 240 metri sul lato destro e di 234 sul sinistro e supera un dislivello di 85 metri – da quota 356 a 271, con una pendenza del 52%. Il tragitto è coperto da due vagoni con capienza di 50 posti ciascuno in due minuti e quaranta secondi, durante il quale il panorama della città bassa si allarga e si avvicina oltre i finestrini, sulle rotaie che attraversano giardini fioriti.

Il viaggio l’ho fatto più volte, anche recentemente. Perché allora mi perdo a viaggiare immobile su queste carte, su questo biglietto? C’entra ancora la memoria. Ricordo gli anni in cui frequentavo il liceo a Bergamo, l’autobus numero 1 che vedevo in attesa fuori dalla stazione con l’indicazione Città Alta-Funicolare, e le volte che saltava una lezione e si saliva a piedi per Via Sant’Alessandro fino a raggiungere Porta Sant’Alessandro: da lì si entrava nelle vecchie stradine fino a Piazza Vecchia. Poi si comperava un trancio di pizza o di focaccia e si scendeva con la funicolare. Guardo quel biglietto verde, che adesso costa 1,05 euro e allora sarà stato duecento lire, guardo quella piantina di Bergamo Alta e riprovo l’allegria dell’adolescenza, cancellando gli anni con un colpo di spugna…

 

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