sabato 28 novembre 2015

La ragazza della porta accanto

 

Dai vetri la ragazza della porta accanto guarda l’inverno cadere: l’alba è una rasoiata che recide il collo dei sogni come la falce che passa sui papaveri nel prato. Il suo letto ha lenzuola a fiorellini e un posto freddo dalla parte destra. Siede con le mani sotto le cosce, sente il calore tra pelle e cotone, lo serba come un ricordo nel cuore senza neppure rendersene conto. Socchiude gli occhi e si abbandona ancora: fuggire nei sogni le sembra sia il solo modo che ha per sopravvivere.

E la ragazza della porta accanto con le sue mani di velluto stringe il suo vuoto, la sua desolazione, sognando palme verticali e mari azzurri dove potrebbe nuotare con il costume giallo comperato nell’ultima vacanza in Portogallo. Amava arrotolarlo sulle gambe quando la spiaggia era ancora deserta, porgere al sole la sua nudità come un’offerta ad un antico dio.

Il suo corpo è un nido di miele, lo sfiora ogni mattina con le dita pensando al cavaliere dell’Algarve, alle sue mani forti che le scesero sul seno quando la issò sul cavallo. Ma si fa tardi e deve correre al lavoro: si veste in fretta, si infila nel cappotto, nel cappellino, nei guanti ed esce pasticciando con le chiavi.

1998

 

girlinbed

HOBBIE, “PINK GIRL IN BED”

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