sabato 2 marzo 2013

Il tempo

 

“L’unica cosa che abbiamo è il tempo” mi dici. Tempo di dipingere acquerelli che sbiadiranno un giorno, tempo di confezionare marmellate che affastelleremo sui ripiani della dispensa, vasetti colorati di rubino, d’ambra, di smeraldo. Tempo per essere noi stessi, per restare insieme, per raccontarci seduti sulle sedie di ferro di un giardino d’estate mentre i rampicanti avvolgono pergolati e fioriscono dove le api suggono polline. Tempo per amare...

D’accordo. L’unica cosa che abbiamo è il tempo. Ma è adesso. Adesso, capisci? Io non voglio aspettare domani o dopodomani, non voglio tenere conto di giorni e mesi, costruire architetture di minuti e telefonate, di incontri al ristorante, di passeggiate sotto i portici di città dove si spalancano pasticcerie e negozi dalle vetrine scintillanti. È adesso che io ti voglio amare, adesso che voglio stringerti e tenerti tra le braccia, adesso che mi voglio raggomitolare nel tuo calore. Come se potessi allungare la mano e toccarti, entrare in contatto con te, divenire parte del tuo universo. E cancellare questo senso di vuoto, riempire questa casella bianca nella mia vita.

Ma adesso tu parli e racconti, disegni con le mani le parole che dici, figuri mondi, costruisci castelli in aria. E fai sembrare così naturale questo tuo attendere, questo sospenderti agli eventi come una ragnatela tesa tra due rami. Ieri e domani, l’ho capito, sai? Ti bilanci tra due corni di tempo e questo è il tuo salvagente – non posso certo chiamare ipocrisia questo tuo comportamento, è un’autodifesa che pratichi. Una cosa soltanto, se riesco a fartelo comprendere. Una cosa soltanto ho da dirti: il tempo è soltanto un’invenzione, un metro per giudicare e valutare le nostre esistenze. Dovremmo astrarre da esso, entrare così nel vivo di noi stessi.

“Se non esiste il tempo, non esisto io, non esisti tu” il tuo sillogismo prova a portare nei territori della logica la partita. Ma il cuore sa sopperire alla ragione, sa cavalcarla e scavalcarla, sa spingersi al di là dell’ostacolo insormontabile con un atto d’amore. “Esistiamo nel tempo se stiamo insieme” offro come un fiore di carta abbandonato sull’altare di una divinità orientale. La breccia si apre, la porta di quel tempio si spalanca se allungando la mano verso la tazzina del caffè posata sul tavolino incontri la mia casualmente in cerca di zucchero e la sfiori e la accarezzi. Il tempo si è ristretto, il tempo all’improvviso è finito nel bacio di un tramonto.

 

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ROELOF ROSSOUW, “THE COFFEE SHOP”

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